Al rientro da Dublino (a Capodanno) mi trovo catapultato nel mondo del terziario, iniziando la lmia esperienza come addetto vendita (inizialmente limitata al periodo dei saldi, per poi trasformarsi in un contratto a t.d. per 3 mesi, e già qui è stata una vittoria), non avrei mai immagginato di trovarmi bene in un ambiente a me sconosciuto, al piacere di fareun lavoro piacevole a contatto con ogni genere di cliente (dal comprensivo se c’è la fila in cassa a quello che smadonna se gli dici che la transazione della sua carta di credito,come se fosse colpa tua),in questi tre mesi si è parlato abbastanza della possibiiltà di rinnovare il contratto,quasi una certezza...(se nn addirittura alla crescita),fino a quando 5 giorni prima della scadenza dello stesso il mio direttore mi chiede di fare una chiaccherata informale per dirmi che la sede ha mandato due manager di modulo da formare,quindi il monte ore disponibili per il punto vendita ha un esubero di 80 ore..e bisogna rinunciare a qualcuno (lui dice a malincuore,e a me sembrava sincero)…all’ultimo arrivato…a me..Ci sarà la possibilità di rivedersi dopo almeno 15 gg per un contratto che andrà da 3 a 6 mesi,ma nulla mi assicura che sarà così,non posso mica starmene ad aspettare e cosìadesso ricomincia la spedizione spasmodica di curricula,la snervante scelta dell’abbigliamento adatto (sembra che un colloquio da H&M riesca bene se dai l’idea di essere figlio dei fiori e che da ZARA ci lavori solo se sei donna o gay),l’odissea dei colloqui fatti con gente che a volte non riesce nemmeno a mettere due parole di fila o ad utilizzare un congiuntivo….e da ieri il mio umore va “a corrente alternata”, passo dallo scazzo paranoico e depressivo del “e adesso che ho 30 anni che mi invento per tirare avanti?” all’ottimismo del “ma si, sono pieno di risorse qualcosa troverò!”.
Partiamo cmq dal presupposto che nn sono unoche sta con le mani in mano (qualche post fa avevo accennato qualcosa in merito) e quindi confido affinchè qualcosa si muova positivamente...
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